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6 luglio 2012

Ancora sulla qualità (parte prima)

Qualche giorno fa, sono stato da un mio cliente, un locale serale.

Purtroppo la discussione, da subito si è incentrata sul “prezzo” e sulla “qualità”, però a mio parere è stata una discussione poco edificante.

 

Il cliente ha cominciato esordendo che lui trova prodotti simili a quelli che gli vendo io, quasi alla metà del prezzo e che, in periodi difficili come questi, lui ha necessità di spendere meno sugli acquisti, per far quadrare il bilancio, altrimenti il poco lavoro, unito all’alta spesa di materie prime alimentari, con tutte le altre voci di spesa, lo porterebbero a non riuscire a pagare le fatture.

 


Ora, nel caso specifico mi ha fatto l’esempio di alcuni prodotti che costano la metà, comprati da un mio competitor, ma di evidente qualità scadente, come peraltro alcuni esempi che mi ha fatto su una serie di altri prodotti.

 

La seconda cosa che mi ha turbato, e che non ho condiviso, è il fatto che mi ha detto: “guarda, posso anche dargli della porcheria sul piatto, tanto la gente non capisce un cavolo!” (veramente non ha usato il termine “cavolo”…) è inutile che io spenda un sacco di soldi per dargli il prodotto migliore, quando poi lo mangiano comunque e poi (i miei clienti) quanto sono esperti di quel particolare prodotto?

 

Ma se alcuni vengono qui e si lamentano del prezzo della Birra, e non distinguono una birra di qualità da 100 euro/fusto, da una birra “da pizzeria” da 30 euro/fusto? La gente non capisce nulla di qualità, quindi à inutile spendere soldi per dargliela, è come dare le perle ai porci!”

 


Signori, mi spiace dirvelo così brutalmente, MA NON FUNZIONA COSI E’ sacrosanto cercare di risparmiare sugli acquisti, ma:

 

1. Nel parlare così, non avete rispetto per il Vostro cliente, che è la persona che vi ha scelto per passare da Voi una serata in famiglia o in compagnia, dandovi dei soldi, e decretando di fatto il successo del vostro locale. Se non avete amore per i Vostri clienti, cambiate mestiere.

 

2. Entrare nel vortice del: “se costa meno lo compro, non mi interessa la qualità, ma devo far quadrare il bilancio”, non porta da nessuna parte, anzi, porta ad un calo di lavoro, a conseguenti problemi economici e alla chiusura del locale (esempi a profusione).

 

3. La “gente” viene nel vostro locale perché SI MANGIA BENE, non perché SI SPENDE POCO.

Se così non fosse, i ristoranti gestiti da Cinesi o le mense o i circoli (con tutto il rispetto per le tipologie di locali) sarebbero sempre pieni!  

 

I clienti scelgono Voi perché ciò che mangiano nel vostro locale è eccellente, perché c’è un buon servizio, perché è buona la birra, perché avete organizzato un evento… Sono diversi i motivi per cui “la gente” sceglie il vostro locale, ma visto che non gestite uno studio dentistico, e vengono da voi per mangiare e bere, forse queste due cose sono le più importanti!

 

4. Certo che i clienti generalmente mangiano ciò che gli mettete sul piatto, perché (in ogni caso) lo dovranno pagare, e perché sta’ male lamentarsi della scarsa qualità con il cameriere, e perché arrivano “con fame”, quindi anche se un prodotto è giudicato “mediocre” o “meno buono” non è detto che venga lasciato nel piatto.

Diverso è aspettarsi poi che queste persone tornino “contente” nel Vostro locale.


Cose da sapere      

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